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sabato 30 maggio 2009

Riflessioni: Qualità della vita

Disegno infantile con colline, fiori, sole sorridenteCosa serve per migliorare la qualità della vita?

Prima di tutto una sana consapevolezza, un contatto interiore con molte delle nostre voci più o meno inconsce, ivi compreso il lato oscuro che nessuno vorrebbe avere, l’aggressività e i cattivi pensieri che ci appartengono, per quanto lo si voglia negare.

La buona qualità della vita dipende da quante bugie raccontiamo a noi stessi, da quanti compromessi accettiamo senza il coraggio di aderire ai nostri sentimenti più profondi, da quant’è grande il famigerato "Senso di Colpa" che conduce alla sofferenza, in un inconscio desiderio di espiazione.

Quindi parliamo di un’esasperata ricerca della serenità?

Sicuramente no!
Per molti non è un traguardo invitante, non potranno raggiungerla avvertendo un'inquietudine creativa, un fuoco che va e viene incantando e non sarebbero felici in una tranquilla serenità.

Cerchiamo, allora, la nostra e l'altrui verità per sapere dove e con chi siamo, un modo possibile per affrontarla modificando qualcosa o accettando l’inevitabile, insomma troviamo il famoso e scomodo "compromesso".  

Oggi sarebbe meglio chiamarlo “adattamento": valutiamo bene ogni situazione, decideremo poi come muoverci per non essere schiacciati dalla volontà altrui, dalla moda, dalle convenzioni, dall'orgoglio o dai falsi desideri e andiamo avanti così, amando davvero la nostra unica, preziosa vita. (Flory Brown – 30mag09)

Pubblicazione 30 Maggio 2009 / Revisione 18 Giugno 2023

giovedì 14 maggio 2009

Consapevolezza: un lungo cammino.

Donna davanti al tramonto nella posizione yoga del lotoGli adulti non amano ricordare cosa si provava da giovani: in uno stato di leggera fluttuazione, sembrava d'essere eterni, di poter cambiare il mondo, non si attendeva l'inevitabile cambiamento, né si scorgeva l'affascinante universo interiore che cresceva ogni giorno.
Tutto sembrava facile e scontato: i giudizi, le soluzioni, gli integerrimi principi per cui ci si batteva, i proponimenti mantenuti a ogni costo.

Questa enorme sicurezza, riscontrabile nei più giovani, non li fa sentire inferiori agli adulti, spesso smaliziati e capaci di tendere insidiose trappole verbali; occorre molto coraggio per portare avanti se stessi quando la consapevolezza di tutte le proprie capacità e dei limiti inconfessabili è ben al di là da venire.
In quei giorni eccitanti e pieni di scoperte si avverte appena la presenza dell'interiorità o dell'inconscio, sta di fatto che i fanciulli non si pongono troppe domande, si lasciano trasportare dagli eventi illudendosi di poterli influenzare profondamente.

I più illuminati trascorreranno anni a riflettere e ad ascoltare quelli che lo yoga chiama "gli abitanti interni", per poi comprendere quanto impegno, fiducia e dedizione occorrano per guardare dentro di sé, sicuri di trovare una voce amica, un consigliere che, nei momenti difficili, saprà indicare un percorso sicuro.
Col tempo si può affinare il contatto mentale col proprio corpo focalizzando l'attenzione su alcune zone, ad esempio i muscoli doloranti, per rilassarli all'istante con una efficacia e rapidità tali da sembrare impossibili.

Molto altro ancora si può esplorare per comprendere le immense potenzialità del cervello umano, ma c'è chi sceglie di fermarsi per non andare troppo lontano dalla relazione con gli altri, l'unica in grado di riscaldare un cuore solitario.

Non sappiamo bene chi siamo fin quando, l'oscurità dell'anima, ritrova la via che conduce alla coscienza. (Flory Brown – 14mag09)

Pubblicazione 14 Maggio 2009 / Revisione 2 Luglio 2023

Video: Mozart in "Linea"

Per chi ama la musica soave di Mozart, ma anche la simpatia di "Linea", il personaggio in voga qualche anno fa, generato da una linea bianca su fondo scuro, ecco una performance del simpatico musicista. Per chi non conosce né l'uno né l'altro, ecco una fortunata occasione per godere di entrambi.



mercoledì 13 maggio 2009

Bacio e scienza: la filematologia

Coppia che si baciaEcco un articolo, tratto da “Corriere Salute” online, che parla degli effetti del bacio nella coppia.

Non è proprio come una pillola di ansiolitico, ma quasi. Il bacio, quello vero, cioè quello definito come «un comportamento in cui «un uomo e una donna si toccano le labbra e si lasciano andare in un contatto bocca-a-bocca (aperta) come segno di accettazione e di affetto» (la definizione è di Wendy Hill, del Lafayette College di Easton, Pennsylvania, che, evidentemente, prevede soltanto situazioni “standard») provoca nel cervello un effetto anti-stress. Al congresso annuale dell’American Association for the Advancement of Sciences in corso a Chicago non poteva mancare, a cavallo del giorno di San Valentino, un accenno al tema, ma in termini rigorosamente scientifici (e di evoluzione visto che l’argomento di quest’anno è proprio legato all’evoluzione dell’uomo a duecento anni dalla nascita di Charles Darwin).
MASTICAZIONE - Così, eminenti scienziati hanno parlato di «filematologia», per chi non lo sapesse, la scienza del bacio, con tanto di presentazione di esperimenti scientifici. Necessari per capire fino in fondo un comportamento che ha motivazioni immediate, ma che dipende, appunto, da un processo evolutivo che lo ha selezionato. Secondo Wickler (Wolfang, zoologo tedesco esperto di comportamento che ha lavorato al Mark Plank Institute) il bacio è originato dal sistema di pre-masticazione adottato dalle madri per alimentare i figli (un sistema comune soprattutto fra le popolazioni non-occidentali).
ORMONI - Altri hanno poi sostenuto che il bacio provoca modificazioni degli ormoni dell’organismo che possono influenzare l’accoppiamento e quindi la riproduzione. Così Wendy Hill, esperta di neuroscienze al Lafayette College, con un suo studente, Carey Wilson, ha misurato, nella saliva e nel sangue di studenti eterosessuali che si baciavano per la durata di una canzone , la quantità di due ormoni: l’ossitocina (l’ormone del parto che ha anche un ruolo nell’accoppiamento, nella cura della prole ed è responsabile di situazioni di empatia) e del cortisolo (l’ormone dello stress). Con questi risultati: l’ossitocina aumenta nei maschi, ma non nelle femmine (rendendoli quindi più disponibili verso il rapporto) , mentre il cortisolo (quindi lo stress) si riduce nei maschi e non nelle femmine (la spiegazione: le condizioni sperimentali condizionano negativamente le donne, più sensibili all’ambiente). Ma oltre che gli ormoni il bacio modifica anche l’attività del cervello. E lo ha dimostrato l’antropologa Helen Fisher della Rutgers University a New Brunswick, New Jersey.
TRE SISTEMI CEREBRALI - La premessa: secondo la Fisher con l’Homo sapiens si sono evoluti tre sistemi cerebrali per l’accoppiamento e la riproduzione: quello che riguarda la libido, quello dell’«amore romantico» (l’amore emotivo, sessuale e spirituale verso una persona) e quello del legame affettivo. Il primo giustifica la ricerca di un partner, fra tanti; il secondo spiega la scelta di focalizzare le energie su una persona alla volta e il terzo aiuta a mantenere un legame che possa durare un tempo sufficiente per allevare, insieme, un figlio almeno nei suoi primi anni di vita. Ecco: il bacio, secondo la Fisher, può stimolare tutti e tre questi sistemi. E, quindi, funziona sempre, quale che sia la fase del rapporto: quella iniziale, di ricerca del partner, quella intensa dei primi tempi della relazione e , infine, quella che prevede un’unione anche a lungo termine.
Adriana Bazzi

lunedì 11 maggio 2009

Amicizia: scegliere o essere scelti?

Volti di uomini e donne, disegno etnico con tazze di caffèNon so se vi siete mai accorti di come sia importante, nell'amicizia, la scelta che ciascuno fa dell'altro. Se si è così fortunati, e non capita spesso, di scegliersi a vicenda per la simpatia, gli interessi comuni o le affinità in cui ci riconosciamo, di certo il rapporto amicale potrà crescere in armonia e serenità, ma se è solo uno dei due a scegliere per primo, le cose prenderanno una piega differente ed imprevedibile.
Se durante l'infanzia e l'adolescenza non avremo appreso a cercare la gioia nelle persone più vicine al nostro sentire, individui semplicemente affettuosi e partecipi della nostra storia e, in tal modo, ricambiati, allora rivolgeremo la nostra attenzione verso persone che, sicuramente, ci faranno soffrire, molto spesso ignorandoci completamente.Disegno di gattino tigrato che gioca con la palla
Perché si cade in queste trappole dolorose? Perché la nostra storia infantile è costellata di rapporti difficili, insoddisfacenti, che tuttavia ci hanno convinti di come quel tipo di relazione sia l'unica che ci meritiamo. Al fondo, come sempre, vi è una grande disistima, una sfiducia in se stessi, ed un unico, indelebile ricordo che cercheremo di replicare: quello di un sentimento sprecato per individui che ci calcolano meno... di una pulce nel manto di un gattino.
Se ci si rende conto di convivere con questa palese negatività, allora si può tentare di cambiare il proprio modello di vita con l'aiuto di qualche specialista o delle guide di maestri improvvisati, che imperversano nella nostra "Giungla Civile"! A volte, invece, basta porre attenzione a chi ostinatamente, con fede e con passione, vuole restarci accanto: noi non ne comprenderemo i giusti motivi, per via del feroce giudizio che abbiamo di noi stessi, eppure dovremmo lasciarci andare a questa "dolce cattura", sempre che si abbia a che fare con persone di buona levatura morale.
Essere così amati, cercati e coccolati, sulle prime ci parrà molto strano, non essendovi per nulla abituati ma, con il trascorrere del tempo, ci adatteremo a questa bella novità e finiremo col non comprendere più il disamore delle persone a noi vicine, dalle quali ci aspettiamo tenerezza e comprensione.

©Flory Brown - 11 Maggio 2009

martedì 5 maggio 2009

Video: Gatti adorabili

Adoro i gatti e tutti i loro parenti più grandi, di solito mi piacciono i soriani, ma basta che siano affettuosi e, perché no, un po' strani come i nostri protagonisti, che già me ne innamoro.
Scorrendo i video in rete ne ho trovato uno in particolare, un omaggio al movimento, alla ginnastica che non ho mai voglia di fare, non capisco cosa li attiri tanto....



Perché ho aperto un blog?

La risposta è molto semplice: mi piace argomentare, scrivere di argomenti diversi, confrontarmi e crescere insieme agli altri.
Ho anche molte cose da raccontare sui progetti e le innumerevoli passioni che si succedono, catturando gran parte della mia attenzione. 

Flory Brown